Ciao!
Negli ultimi minuti di questo agosto, arriva la newsletter di questo mese! ⚡ E come ad ogni rientro, ci diciamo subito: dove ci vediamo??
🙌 Ci vediamo in giro!
Il 23 settembre faccio un Seminario sulla Voce e da Ottobre a Dicembre un Laboratorio sulla voce - Tecnica Vocale e Liberazione del Canto, sempre a Milano presso SLAP (Spazio Lambrate per le Arti Performative💙.
E’ tutto? No! E’ solo l’inizio! Altre novità a breve! Intanto…
Come usare l’ignoranza per sbloccare la voce?
E questo importa perché acetare la propria ignoranza può aprire spazi di dialogo e improvvisazione.
Tutto sembra pronto e preparato, ed ecco che durante il colloquio ci viene fatta una domanda a cui non sappiamo rispondere, oppure è la memoria di una canzone che gioca brutti scherzi e si nasconde o anche durante una lezione si fa presente un’obiezione efusiva alle nostre idee e… non sappiamo come seguire.
Il cervello va a mille, e cominciamo a processare tutte le informazioni disponibili a fin di trovare un sotterfugio abbastanza sicuro per farci ancora ‘bella figura’. L’obiettivo (il vero perchè di essere lì) va per aria: quello che ci occupa è il pensiero di non metterci in una situazione imbarazzante e di difenderci davanti alla minaccia.
Gola stretta, respiro corto, gli occhi che si muovono velocemente.
Non siamo più presente come prima - la nostra energia è diretta con intensità sia al pensiero passato (che cerca di auto-spiegarsi come mai ci troviamo in una situazione difficile) sia a quello futuro (che prepara la risposta in anticipo a un intervento o domanda ancora non finito, ad esempio).
L’alternativa a questo nodo è semplice, ma va coltivata per effettivamente esserci: l’ammissione dell’ignoranza, che viene popularmente tradotto anche con la frase “Non lo so”.
L’esercizio sembra banalissimo, ma la sua pratica viene spesso ostacolata dalla nostra rigidità e dalla difficoltà ad adattarci alle condizioni che si manifestano nel momento presente.
Quando la nostra ignoranza ci sorprende, spesso rimaniamo attaccate ad un punto di vista e inflessibili, oppure ci mancano fiato e parole. La voce della cantante sparisce, l’attore in scena si blocca e la persona che fa la conferenza tossisce ripetutamente.
L’ignoranza è un elemento che ci appartiene - sapere tutto è impossibile! Ma trovarsi davanti ad un vuoto di memoria, o davanti ad una domanda che non sappiamo come rispondere mette in moto spesso un meccanismo che ci provoca immobilità, riempie il pensiero di giudizio e colpa.
Invece, l’ignoranza può essere vissuta come un elemento che semplicemente ci ricorda della nostra umanità e della imprevedibilità degli eventi. E in certo senso ci racconta della nostra appartenenza ad una comunità che che condivide almeno un non-sapere: la completa ignoranza su quello che accadrà nel futuro.
Lo stesso con un attore o un’attrice quando ha un vuoto di memoria. Anche lì, il consiglio rimane lo stesso. Invece di cercare nel ‘passato’ gli elementi responsabili per quel vuoto, l’esercizio è acetare questa condizione e guardarsi intorno, appoggiandosi anche in scena all’obiettivo dello spettacolo che si fa.
Dal pensiero alla pratica
Prendi la tua ignoranza per mano!
Fate una passeggiata insieme, vi prendete del tempo e godetevi la compagnia una dell’altra. Coltivare la ignoranza va a pari passo con la capacità di fidarsi dalle proprie risorse. Qualsiasi sia l’imprevisto che ci appaia davanti, è necessario ricordare che abbiamo tutte le risorse necessarie per gestirlo. E fidarsi che è questa la base del mantenersi in movimento: l’ improvvisazioni.
Esercita il fascino del piccoli non-sapere (mentre rilassa)
Il corpo ha innumerevoli connessioni che ci sembrano quasi magiche, come ad esempio, come le dita delle mani da sole possono cambiare la respirazione, o come l’allungamento delle gambe può rilassare la gola. In questo video, trovi un esercizio dove la posizione degli occhi invita il corpo a rilassare e a sbadigliare. Ti va di provare? Quanto tempo ci ha voluta per nascere lo sbadiglio?
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Parole da Scoprire
Un romanzo corale che racconta il paesaggio Islandese.
Una riflessione sui confini tra la nostra identità e la vita selvaggia.
Un taccuino filosofico-somatico di un processo di mutazione planetaria in atto.
Evvai!! Ci vediamo in giro oppure nella Co(spirare) di settembre!
Love love love! Vediamo se riesco ad ignorare (o prenderla per mano) la mia ignoranza quando non riesco a cantare! A presto, m